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Crisi d'impresa 04.03.2019

Gli accordi di ristrutturazione: differenze e novità

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Sommario:

  1. 1. Gli accordi di ristrutturazione: ratio e finalità.
  2. 2. L'accordo di ristrutturazione: le linee essenziali prima della riforma.
  3. 3. L'accordo di ristrutturazione: la nuova normativa.
  4. 4. L'impresa in continuità aziendale.
  5. 5. Questioni dibattute.
 

L'esigenza di una riforma organica della crisi d'impresa muove da un punto di vista differente, rispetto al passato, che è di matrice marcatamente europea, che è quello di promuovere la cosiddetta «cultura del salvataggio» finalizzata alla conservazione dell'impresa, in un'ottica di miglioramento dell'efficienza del sistema economico, così da renderlo competitivo anche a livello internazionale.

In tale contesto, in attuazione dei principi generali imposti dalla legge delega, «crisi» non significa soltanto «insolvenza in atto», ma anche «probabilità di futura insolvenza».

Il legislatore ha voluto introdurre alcuni aggiornamenti che, nel rispetto del principio fondante della riforma, la conservazione dell'impresa, rendesse l'accesso agli accordi di ristrutturazione più sollecito e snello.

Si tratta di strumenti con i quali il debitore rinegozia le proprie esposizioni, al fine di rimuovere lo stato di decozione ed attuare un piano di risanamento dell'impresa, dato per presupposto che sussista una prospettiva ragionevole di reversibilità della crisi.

A tal fine, molteplici sono stati gli aspetti innovati dalla nuova disciplina in tema di accordi di ristrutturazione: l'estensione nei confronti di creditori non finanziari, l'eliminazione o la riduzione della soglia percentuale minima di adesione; l'omogeneità della disciplina delle misure protettive; l'estensione degli