Gli artt. 41 e 39 Reg. Intermediari, nel testo vigente dal 2007, stabiliscono un chiaro obbligo dell'intermediario di richiedere “al cliente o potenziale cliente di fornire informazioni in merito alla sua conoscenza ed esperienza nel settore d'investimento rilevante per il tipo di strumento o di servizio proposto o chiesto”. Pacificamente la Banca ha omesso di adempiere a tale obbligo, che non è surrogabile facendo tout court riferimento al contenuto del portafoglio pregresso, il quale può dimostrare l'esperienza, ma nulla dice con riguardo alla conoscenza effettiva della natura degli investimenti, che pure il testo e la ratio delle regole MIFID impongono di acquisire.
L'argomentazione dell'appellata banca, secondo la quale la disposizione di cui all'art. 39 comma 5 reg. cit. deporrebbe per un'interpretazione di surrogabilità del detto obbligo, in quanto consentirebbe all'intermediario di non tenere conto di tali informazioni fornite dai clienti, non è condivisibile. Tale disposizione, che prevede che “gli intermediari possono fare affidamento sulle informazioni fornite dai clienti o potenziali clienti a meno che esse non siano manifestamente superate, inesatte o incomplete”, non esclude l'obbligo dell'intermediario di chiedere al cliente le informazioni in merito alla sua conoscenza ed esperienza nel settore d'investimento rilevante per il tipo di strumento o servizio proposto affinché possa comprendere i rischi che esso comporta (artt. 41 e 42.1).