Sommario:
- 1. Il confronto giurisprudenziale sull’applicazione dell’indennità ex art. 32, comma 5, l. n. 183 del 2010, alla somministrazione di lavoro.
- 2. La struttura della somministrazione a termine tra interposizione e intermediazione: il collegamento con l’assunzione a termine quale elemento distintivo di una fattispecie di lavoro temporaneo.
- 3. L’equivalenza funzionale tra la somministrazione collegata all’assunzione a termine ed il contratto stipulato direttamente con l’utilizzatore.
- 4. Ragionevolezza di un unico regime sanzionatorio.
- 5. (Segue): e sua compatibilità con le distinte direttive comunitarie.
- 6. L’escamotage terminologico della Cassazione per superare l’(apparente) schema interpositorio: “conversione oggettiva” e “conversione soggettiva” del rapporto.
- 7. La soluzione della duplice conversione: imputazione all’utilizzatore dell’originario contratto a termine e conseguente accertamento della sua illegittimità.
- 8. Gli argomenti della giurisprudenza di merito al vaglio dell’intervento nomofilattico.
- 9. Il problema del difetto di forma scritta del contratto imputato all’utilizzatore.
Il saggio tratta della recente disputa sorta in merito al problema dell’estendibilità dell’indennità onnicomprensiva, introdotta dal Collegato lavoro 2010 per i casi di conversione del contratto a tempo determinato, all’ipotesi di irregolarità della somministrazione di lavoro a termine. In particolare le diverse argomentazioni giurisprudenziali vengono esaminate in relazione all’inquadramento sistematico di quest’ultima fattispecie, anche alla luce delle indicazioni di origine comunitaria.