Sommario:
- 1. Il contratto a termine nel dialogo tra giudice nazionale e giudice comunitario.
- 2. I protagonisti del dialogo: la Corte costituzionale, la Corte di giustizia dell’Unione europea, il giudice nazionale.
- 3. Le fonti normative: il diritto dell’Unione Europea e la normativa nazionale.
- 4. Il contratto a termine nel pubblico impiego.
- 5. Il comma 5 dell’art. 36 d.lgs. n. 165 del 2001 nella giurisprudenza nazionale e comunitaria.
- 6. La recente ordinanza Corte giust. UE del 12 dicembre 2013 C-50/13 Papalia/C.Aosta.
- 7. I contratti a termine del personale scolastico: la normativa di settore e la giurisprudenza nazionale.
- 8. L’intervento della Corte costituzionale: l’ordinanza di rinvio pregiudiziale n. 207 del 24 luglio 2013.
- 9. Cosa aspettarsi dalla decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea.
Il contratto di lavoro a tempo determinato è un istituto complesso, disciplinato da fonti di diritto comunitario e da norme nazionali ripetutamente modificate; la disciplina nel settore pubblico è ancora più problematica per l’operatività dell’art. 36 del d.lgs. n 165 del 2001. Il divieto di conversione ivi fissato ha già superato più volte il vaglio della giurisprudenza comunitaria; la giurisprudenza nazionale da tempo si interroga sull’effettiva efficacia dissuasiva della misura del risarcimento del danno. Un difficile campo di prova per tali questioni è il contenzioso del settore scolastico ove ad una chiusura della Corte di Cassazione è seguita una storica decisione della Corte Costituzionale che, per la prima volta in un giudizio incidentale, ha operato un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE; c’è grande attesa per una pronuncia con cui la Corte europea non potrà che contribuire alla soluzione della vicenda.