Sommario:
- 1. Sguardo diacronico sul procedimento per convalida di sfratto
- 2. Procedimenti per la formazione privata del titolo esecutivo di rilascio
- 3. Il Bestandverfahren austriaco
- 4. Il procedimento per comiati e disdette del c.p.c. estense
- 5. (Segue): la fase di opposizione
- 6. Conclusione
La prospettiva di studio degli istituti giuridici può presentare utilità onde garantire una visione più profonda e completa della realtà: il passato ed il presente servono per scrivere il futuro e disegnare le riforme. Il procedimento per convalida di sfratto del nostro codice di rito (artt. 657-669 c.p.c.) ha natali austroungarici, come emerge dallo scritto. In esso vengono ricordati i tratti salienti del procedimento di escomiazione modenese regolato dal c.p.c. estense del 1852 promulgato dall'ultimo duca, di Modena Francesco V d'Este. È questo uno dei primi esempi di procedimento di monizione che negli stati preunitari (ed ancora prima nell'ordinamento austriaco) veniva utilizzato per l'escomio delle case. Mediante esso, da un canto si valorizzava il comportamento di disinteresse del convenuto rispetto alla domanda formulata, inteso quale rifiuto dell'autorità dello Stato, un rifiuto espresso nella mancata comparizione in udienza e che può condurre alla formazione di un titolo esecutivo di rilascio: e, dall'altro, lo stesso si caratterizza per l'agile struttura procedimentale potenzialmente bifasica, che ancor'oggi il legislatore ha conservato in presenza di opposizione dell'intimato.