Sommario:
- 1. La lenta affermazione del divieto di discriminazione sulla base dell'età.
- 2. L'affermazione del principio di non discriminazione sulla base dell'età nelle pronunce della Corte di Giustizia.
- 3. L'art. 6 della Dir. 2000/78/CE, le eccezioni giustificate e la legittimità delle politiche di pensionamento.
- 4. I limiti all'accesso alle professioni.
- 5. Il limite anagrafico per l'accesso alla professione di notaio.
- 6. Conclusioni: l'età è un fattore di discriminazione di ‘secondo livello'?
L'Autrice, prendendo spunto da una recente pronuncia della Corte di Giustizia concernente il limite, fissato a cinquant' anni, per la partecipazione al concorso notarile in Italia, inquadra il controverso tema del divieto di discriminazione sulla base dell'età, la cui affermazione è stata non solo tardiva, ma anche non del tutto incontrastata.
Ripercorrendo le pronunce della Corte di Giustizia sia in materia di politiche di pensionamento, sia in tema di limiti all'accesso alle professioni (in cui è stato prevalentemente adottato un approccio casistico), l'Autrice conclude che il fattore età sia ancora «in fase di consolidamento» all'interno del diritto antidiscriminatorio europeo, nonostante l'espressa menzione dell'età tra i fattori di discriminazione protetti dall'art. 21 della Carta dei diritti fondamentali.