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Obbligazioni e contratti 14.10.2025

La prestazione al terzo post mortem: tra negozi mortis causa e strumenti di fonte convenzionale

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Sommario:

  1. 1. Osservazioni di carattere generale in ordine alla distinzione tra negozi mortis causa e negozi post mortem
  2. 2. La qualificazione del contratto a favore di terzi con esecuzione post mortem tra negozio inter vivos e negozio mortis causa: profili sistematici e limiti dogmatici rispetto al divieto dei patti successori
  3. 3. La designazione posteriore del terzo beneficiario nel contratto a favore di terzi: profili sistematici di ammissibilità inter vivos e limiti dogmatici dell’utilizzo del testamento come strumento di individuazione
  4. 4. La rilevanza del contratto a favore di terzi con esecuzione della prestazione dopo la morte dello stipulante nell'ambito delle ipotesi convenzionali alternative al testamento. Le nuove frontiere dell’autonomia privata
  5. 5. Conclusioni
 

Il contributo indaga la rilevanza del contratto a favore di terzi con esecuzione post mortem quale strumento alternativo al testamento. La qualificazione della fattispecie come negozio inter vivos – in cui la morte dello stipulante opera quale mero termine e non quale causa dell’attribuzione – consente di superare le rigidità del modello testamentario e di ampliare le possibilità dell’autonomia privata. Vengono analizzate le ricadute sistematiche in rapporto al divieto dei patti successori, le applicazioni pratiche in ambito assistenziale e solidaristico (vitalizi, contratti di mantenimento) e le estensioni al diritto societario (clausole statutarie) e familiare (patto di famiglia). Dalla giurisprudenza e dalla dottrina emerge un quadro che, pur nel rispetto dei limiti codicistici, valorizza il contratto a favore di terzi come figura parasuccessoria centrale, capace di coniugare flessibilità negoziale e tutela degli interessi personali e patrimoniali del disponente.