Sommario:
- 1. La nozione di ordine pubblico quale parametro di compatibilità.
- 2. La possibilità di riconoscere una finalità risarcitoria all'illecito civile.
- 3. Forme di garanzia nell'applicazione delle sanzioni civili.
- 4. Riferimenti bibliografici e giurisprudenziali.
Il tema della delibabilità delle sentenze straniere comminatorie di danni punitivi riveste un rilievo centrale nell'evoluzione della giurisprudenza di legittimità, in quanto l'orientamento dominante della Suprema Corte ha sinora sostenuto la tesi circa la contrarietà all'ordine pubblico di pronunce siffatte. Tale conclusione veniva sostenuta sulla base di un giudizio di incompatibilità di una forma di condanna con finalità sanzionatoria rispetto alla funzione compensativa che l'istituto dell'illecito civile riveste nell'ordinamento giuridico interno. La recente pronuncia, al fine di confutare l'ubi consistam dell'orientamento maggioritario, riporta all'attualità una questione centrale nell'interpretazione giurisprudenziale dell'illecito aquiliano, ossia la possibilità di riconoscere una componente retributiva, per quanto dotata di rilievo secondario, accanto alla funzione più spiccatamente compensativa dell'istituto.