Note

Arbitrato e processo civile 09.03.2014

Sulla proliferazione delle cause dopo la riforma c.d. Fornero

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TRIBUNALE DI S.M. CAPUA VETERE - sez. lav. - 17 giugno 2013, ord.  -  Con la l. n. 92 del 2012 è stato introdotto un ennesimo rito processuale, questa volta in materia di impugnativa dei licenziamenti, col precipuo scopo di «accelerare la definizione delle (…) controversie» ex art. 18 St. lav. [art. 1, comma 1, lett. c)]. Ma a distanza di circa un anno di applicazione del nuovo rito speciale per i licenziamenti sembra che il risultato di deflazionare il contenzioso in materia di lavoro non sia stato raggiunto. Infatti, come dimostra l’ordinanza in rassegna, con la riforma c.d. Fornero si può verificare il fenomeno della proliferazione delle cause, attesa la concorrenza tra quest’ultimo e la misura cautelare atipica. Tale fenomeno, se per un verso si pone in linea con i principii del processo civile, per cui non può negarsi ad un processo a cognizione piena una misura residuale innominata, per l’altro porta con sé il risultato di ritardare la definizione delle controversie poiché i tempi del processo, a causa della proliferazione dei riti, non sono in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze della parte che chiede giustizia in tempi ragionevoli.