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Arbitrato e processo civile 07.06.2023

Le novità in materia di negoziazione assistita familiare

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Sommario:

  1. 1. L'ampliamento dell'ambito di applicazione della negoziazione assistita in materia familiare
  2. 2. La convenzione di negoziazione assistita
  3. 3. I compensi
  4. 4. Gli avvocati delle parti e la conclusione dell'accordo
  5. 5. Il contributo unificato
  6. 6. La competenza territoriale di negoziazione assistita familiare
  7. 7. La fase davanti al Procuratore della Repubblica competente
  8. 8. I protocolli e le linee guida di alcune Procure della Repubblica dei Tribunali competenti
  9. 9. La fase eventuale davanti al Presidente del Tribunale
  10. 10. Trasmissione dell'accordo munito di nullaosta o autorizzazione all'ufficiale dello stato civile
  11. 11. L'ascolto del minore
  12. 12. Gli alimenti
  13. 13. La c.d. “Una Tantum”
  14. 14. La conservazione degli accordi
  15. 15. I patti di trasferimento immobiliare
  16. 16. Conclusioni
 

L'istituto della negoziazione assistita in materia familiare è stato introdotto - per la prima volta - dal D.l. 12 settembre 2014, n.132, convertito con modificazioni dalla L. 10 novembre 2014, n.162, per semplificare l'iter che conduce i coniugi a porre fine al proprio vincolo affettivo, creando una procedura conciliativa alternativa rispetto alla giurisdizione; esso recentemente è stato modificato dalla L. n. 206/2021 e dal D.lgs.n. 10 ottobre 2022, n.149, come di seguito specificato. Il procedimento di negoziazione assistita - nell'ambito di cui trattasi - consente di valorizzare l'autonomia negoziale delle parti e il potere di autoregolamentazione dei loro rapporti; inoltre, è l'unica procedura che conferisce all'avvocato il potere di autenticare un atto che va a costituire un titolo esecutivo, superando in questo modo anche il modello francese.