Approfondimenti

Arbitrato e processo civile 08.04.2025

La condotta disciplinare irrilevante del magistrato

Visualizzazione ZEN

Sommario:

  1. 1. Cenni introduttivi
  2. 2. La valutazione della scarsa rilevanza del fatto
  3. 3. Ambito di applicazione
  4. 4. Rimedi impugnatori
  5. 5. L'articolo 16, comma 5-bis, d.lgs. n. 109/2006
  6. 6. Considerazioni conclusive
 

In un contesto normativo ispirato ai principi della tipizzazione degli illeciti disciplinari dei magistrati e dell'obbligatorietà dell'azione penale, il legislatore del 2006 ha introdotto la clausola generale di irrilevanza disciplinare della condotta qualora il fatto sia di particolare tenuità, espressione del più generale principio di offensività proprio del diritto penale, al fine di attenuare le conseguenze dei rigorosi principi introdotti dalla l. 25 luglio 2005, n. 150 (Legge Castelli).

Il contributo esamina gli orientamenti ermeneutici elaborati sia dalla dottrina sia dalla recente giurisprudenza disciplinare e di legittimità, con particolare riferimento agli elementi costitutivi e ai presupposti applicativi della “scarsa rilevanza” della condotta disciplinare del magistrato.