CGUE,
Il presente contributo analizza la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha affrontato la questione della liceità del trattamento dei dati personali relativi all’appellativo (“Signore” o “Signora”) nell’ambito della vendita online di biglietti ferroviari da parte dell’impresa francese SNCF Connect. La pronuncia si sofferma sull’applicazione del principio di minimizzazione dei dati e sulla necessità del trattamento ai sensi dell’art. 6, § 1, lett. b) e f), del GDPR e si occupa, nel proprio itinerario argomentativo, delle implicazioni in termini di privacy, discriminazione e comunicazione commerciale. In particolare, la Corte chiarisce come la raccolta obbligatoria di appellativi di genere, se non strettamente necessaria all’esecuzione del contratto o giustificata da un legittimo interesse prevalente, non sia conforme ai principi del GDPR.



