CASS. CIV. - sez. II - 3 marzo 2016 n. 4205 - La Corte si esprime su vari profili rilevanti in tema di inadempimento, mostrando una divergenza di vedute – invero, non esplicitata – con le soluzioni offerte in precedenza dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 553 del 2009, in relazione agli effetti risolutivi di plurime diffide ad adempiere.
La pronuncia ribadisce, inoltre, il dogma dell’alternatività tra le azioni aventi ad oggetto l’esercizio del diritto di recesso ex art. 1385 (cui consegue la ritenzione della caparra) e la risoluzione del contratto (cui consegue il risarcimento del danno, da provare nei suoi elementi costitutivi), affermando la rigidità delle relative coppie rimediali; ciò senza cogliere l’occasione per fornire un quadro concettuale coerente con la sentenza n. 553 del 2009, ovvero aperto alla compatibilità tra l’azione di risoluzione ed il rimedio consistente nella ritenzione della caparra.