Sommario:
- 1. L'evoluzione della nozione di aumento del canone nell'attuale congiuntura economica
- 2. La particolare ipotesi dell'aumento del canone in corso di rapporto
- 3. Le questioni
- 4. I precedenti
- 5. La dottrina
In tutti i contratti di durata, ed in special modo nelle locazioni commerciali, avvertita è l'esigenza di salvaguardare, nel tempo, l'equilibrio delle prestazioni al mutamento di condizioni economiche e sociali che ne determinino un disallineamento rispetto agli accordi originariamente definiti dai contraenti.
Questa salvaguardia, oltre a passare attraverso la costruzione sul piano dogmatico di una categoria generale rispondente al concetto di causa in concreto, per affermarsi nel diritto vivente necessita di un'evoluzione giurisprudenziale che ne sancisca la legittimità sul piano della conformità al dettato normativo vigente.
Le più recenti pronunce della Corte di Cassazione, sul punto, testimoniano il consolidarsi di un orientamento favorevole al riconoscimento, nelle locazioni commerciali, di un principio generale di libera determinazione (e rideterminazione anche in aumento) del canone locativo, in assenza di un intento elusivo della normativa imperativa di cui agli artt. 32 e 79 L. n. 392/1978 in materia di aggiornamento del canone.