L’identificazione in giurisprudenza di un danno da contratto non conveniente consente di porre il tema del danno da clausola abusiva. Elemento costitutivo della fattispecie risarcitoria è il comportamento del professionista, in violazione della buona fede, che ricorre in occasione della stipulazione di una clausola abusiva. Al significativo squilibrio di diritti e obblighi, che caratterizza la clausola vessatoria, si accompagna l’abuso della superiorità informativa da parte del professionista. Incombe sul consumatore l’onere di provare l’iniquità della clausola e il danno, mentre circa la condotta abusiva della controparte è sufficiente l’allegazione di una specifica inadempienza al dovere di buona fede, la quale può essere desunta anche dalle concrete caratteristiche della clausola impugnata.
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Obbligazioni e contratti 27.08.2014
Ha diritto il consumatore al risarcimento del danno da clausola abusiva?
di Enrico Scoditti