Sommario:
- 1. L'evoluzione dei rapporti contrattuali nel prolungarsi dello stato emergenziale in funzione della tutela delle posizioni subiettive dei contraenti e del rispetto dei criteri dell'adeguamento e della proporzionalità.
- 2. Rinegoziazione del contratto quale necessario rimedio all'alterazione della situazione economica data dell'emergenza Covid-19: evidenziazione della ragionevolezza quale metodo di interpretazione delle posizioni contrattuali.
- 3. Sviluppo di tematiche e istituti tendenti ad ammettere un obbligo di rinegoziazione: presupposizione, buona fede e correttezza nell'agire contrattuale delle parti.
- 4. La buona fede quale criterio guida nella determinazione dell'obbligo di rinegoziazione: studio a livello europeo della clausola di hardship.
Il lavoro vuole analizzare gli effetti, sotto il profilo civilistico, dell'emergenza Covid-19 nella disciplina e prassi italiana. In particolare, si vogliono ricercare, con rigore di sistema, le conseguenze giuridiche da un altro in termini di efficacia dei vincoli contrattuali in essere negli accordi con prestazioni corrispettive e prolungate nel tempo e, dall'altro, in merito all'adozione di condotte comportamentali nella regolamentazione degli interessi patrimoniali. Attraverso un'analisi della presupposizione, si vuole rappresentare il criterio della buona fede come principio guida in materia; occorre, infatti, una interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 1175 c.c. in funzione dell'inderogabile dovere di solidarietà contrattuale.