Sommario:
- 1. L'assegno divorzile: il millennium problem da risolvere.
- 2. L'assegno divorzile: gli orientamenti in campo e la soluzione delle Sezioni Unite.
- 3. La funzione riequilibratrice dell'assegno di divorzio.
- 4. La centralità del processo come conseguenza delle Sezioni Unite.
- 5. L'ingresso dell'assegno divorzile nell'area della negoziabilità: verso i patti prematrimoniali?
- 6. Conclusioni.
- 7. Riferimenti bibliografici e giurisprudenziali
Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 18287 dell'11 luglio 2018, compongono il contrasto insorto in seno alle sezioni semplici, in materia di presupposti per il riconoscimento dell'assegno di divorzio, di cui all'art. 5 l. n. 898 del 1970. Con una innovazione interpretativa di particolare rilevanza, la Cassazione afferma che all'assegno divorzile deve attribuirsi una funzione assistenziale e, in pari misura, compensativa e perequativa. Ai fini del riconoscimento dell'assegno, pertanto, si deve adottare un criterio composito che, alla luce della valutazione comparativa delle rispettive condizioni economico-patrimoniali, dia particolare rilievo al contributo fornito dall'ex coniuge richiedente alla formazione del patrimonio comune e personale, in relazione alla durata del matrimonio, alle potenzialità reddituali future ed all'età dell'avente diritto.