Sommario:
- 1. Brevi considerazioni introduttive in tema di specialità della procura
- 2. Il dibattito giurisprudenziale anteriore alla l. 27 maggio 1997, n. 141
- 3. (Segue): la l. 27 maggio 1997, n. 141 e le Sezioni Unite del 1998
- 4. (Segue): gli orientamenti successivi e la sentenza n. 36057 del 9 dicembre 2022
- 5. Luci ed ombre nella parte motiva: il non persuasivo richiamo al principio di conservazione dell'atto
Il presente contributo si propone di offrire una quanto più esaustiva sinossi che tratteggi il dibattito, essenzialmente giurisprudenziale, che ha visto coinvolta la Suprema Corte, da almeno un quarto di secolo, circa il requisito della specialità della procura necessaria per patrocinare nel giudizio di cassazione con i connessi – e consequenziali – profili di validità (o meno) della procura speciale conferita e, in ultima analisi, dell'ammissibilità o del rigetto in rito dell'impugnazione di legittimità. Lo spunto per una ricostruzione che tenga conto dell'attuale panorama sul tema è dato da un recente decisum delle Sezioni Unite, le quali, approfittando dell'occasione anche per fornire chiarimenti sulla procura “telematica”, riafferma l'applicabilità di quello che è tradizionalmente noto come “criterio topografico”.