Sommario:
- 1. I dati normativi
- 2. (Segue): il d.m. 7 agosto 2023, n. 110
- 3. L'abnorme prolissità
- 4. Violazione del principio di sinteticità
- 5. L'insegnamento di Calamandrei
- 6. L'umanità nel processo civile
La riforma processuale del 2022 ha introdotto nel I libro della procedura il principio di chiarezza e sinteticità degli atti giudiziari (art 121 c.p.c.). L'innovazione è strutturalmente connessa con l'introduzione del processo civile telematico e della valorizzazione del documento informatico, che impone, ai difensori ed al giudice, la lettura degli atti a video. Ostativi rispetto a questa modalità di consultazione sarebbe una lettura di atti eccessivamente prolissi.
L'art. 121 c.p.c., unitamente all'art. 46 att. c.p.c., che forma sistema col primo unitamente al d.m. 7 agosto 2023, sconsigliano al foro di redigere atti difensivi prolissi o eccessivamente diluiti, anche perché, come insegna l'antica saggezza di Pietro Calamandrei, “la brevità e la chiarezza, quando riescono a stare insieme, sono i mezzi sicuri per corrompere onestamente il giudice”.



