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Soggetti e nuove tecnologie 02.03.2020

Banca dati nazionale delle DAT: la tutela dell'autodeterminazione personale dalla teoria alla pratica

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Sommario:

  1. 1. Il D.M. 10 dicembre 2019, n. 168.
  2. 2. Lo scopo.
  3. 3. Conclusioni
  4. 4. Riferimenti bibliografici
 

È giunto finalmente a conclusione l'iter ministeriale, durato due anni, volto a istituire la Banca dati nazionale delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT); disposizioni, queste ultime, disciplinate dall'art. 4 l. 22 dicembre 2017, n. 219. Come noto tale legge, contenente “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, riconosce all'autonomia privata dei cittadini ben due strumenti per determinare le proprie scelte sanitarie per le ipotesi di futura incapacità: le disposizioni anticipate di trattamento (art. 4) e la pianificazione condivisa delle cure (art. 5). Una volta predisposti con la l. n. 219 del 2017 idonei strumenti privatistici per permettere agli interessati di esprimere la propria volontà, valevole anche nel caso di sopravvenuta incapacità di discernimento, mancava solo la necessaria sinergia con il potere pubblico, coordinato dal Ministero della salute, che si è fatto oggi carico del corretto esercizio del processo decisionale dell'autodeterminazione terapeutica ed informativa del cittadino che ricorre alle DAT.