Sommario:
- 1. L'obbligo di motivazione previsto dal legislatore italiano nel caso di “in house providing”.
- 2. La legittimità dell'obbligo di motivazione alla luce delle pronunce della Corte di Giustizia e della Corte costituzionale.
- 3. La bozza di Linee guida Anac per la redazione della motivazione di cui all'art. 192, comma 2, del Codice dei contratti pubblici
- 4. Riferimenti bibliografici.
L'art. 192, comma 2,del Codice dei contratti pubblici impone alle stazioni appaltanti, nel caso di affidamenti in house, un obbligo di motivazione particolarmente rigoroso, la cui legittimità è stata di recente confermata dalla Corte di giustizia e dalla Corte costituzionale, sulla base di argomentazioni giuridiche verosimilmente riferibili anche all'obbligo motivazionale di cui all'art. 5 TUSP, applicabile alle ipotesi di costituzione di società pubbliche (ivi incluse quelle in house) o di acquisto di partecipazioni nelle medesime. Facendo seguito alle suddette pronunce, l'Anac ha di recente adottato delle Linee guida, che entreranno in vigore all'esito della procedura di consultazione pubblica.