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Lavoro 14.07.2020

Lavoro autonomo e «previdenza dell'emergenza»: teoria e prassi del “Bonus 600 €”

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Sommario:

  1. 1. Il «bisogno» dei lavoratori autonomi si palesa nell'emergenza.
  2. 2. Il fondamento costituzionale delle misure a sostegno degli autonomi.
  3. 3. I numeri dell'operazione “Bonus 600 €”.
  4. 4. I “Bonus 600 €”: fonti, beneficiari e requisiti soggettivi, oggettivi e reddituali.
  5. 5. Il decreto “Rilancio” (d.l. n. 34 del 2020) tra novità e conferme.
 

Le indennità destinati ai lavoratori autonomi dal decreto “Cura Italia”, subito ribattezzate “Bonus 600 €” e riproposte dal decreto “Rilancio”, costituiscono una novità assoluta nel diritto previdenziale italiano. È infatti la prima volta che il legislatore istituisce misure di integrazione reddituale a favore dei lavoratori autonomi colpiti da situazioni di sospensione o riduzione delle attività.

Il contributo, svolte alcune riflessioni preliminari sulla tradizionale scopertura previdenziale del lavoro autonomo, si sofferma sul fondamento costituzionale delle nuove misure di sostegno, da rinvenirsi nell'art. 38, comma 2, Cost., rilevando come però le misure si inseriscano in un quadro articolato, segnato dal pluralismo degli statuti previdenziali delle diverse categorie di lavoratori autonomi.

Dato conto di alcuni dati statistici, vengono poi analiticamente passate in rassegna le misure predisposte per le diverse categorie, dandosi conto della sorprendente diversità di disciplina che le caratterizza e delle connesse problematiche teoriche e applicative.

Vengono quindi esaminate le novità apportate dal decreto Rilancio e svolte alcune considerazioni di carattere non conclusivo, critiche rispetto all'irragionevolezza delle numerose differenze di disciplina ma speranzose rispetto al fatto che le misure emergenziali possano costituire un primo tassello di un nuovo statuto previdenziale per il lavoro autonomo.