Sommario:
- 1. La rilevanza del “lavoro a progetto” nell’ambito del contrasto all’abuso delle collaborazioni coordinate e continuative.
- 2. Il superamento del “lavoro progetto” da parte del d.lgs. n. 81 del 2015 e la diversa impostazione del problema.
- 3. La riproposizione delle tradizionali collaborazioni coordinate, continuative e prevalentemente personali. - 3.1. Continuità. - 3.2 Coordinamento - 3.3. Prevalente personalità.
- 4. L’introduzione di nuovi elementi volti a selezionare le collaborazioni meritevoli di particolari tutele. - 4.1. L’esclusiva personalità della collaborazione. - 4.2. Le collaborazioni "organizzate" dal committente. Etero-organizzazione, subordinazione e coordinamento. - 4.3. L’etero-organizzazione della prestazione anche con riferimento ai tempi… - 4.4. (Segue): ...e al luogo di lavoro.
- 5. La necessaria compresenza di tutti gli elementi e la delimitazione dell’area delle collaborazioni non etero-organizzate.
- 6. Le eccezioni. - 6.1. In particolare: l’affidamento alla contrattazione collettiva delle esigenze di tutela dei collaboratori etero-organizzati.
- 7. L’applicazione della disciplina del rapporto di lavoro subordinato. Disciplina legale e disciplina collettiva.
- 8. L’impatto dell’art. 2, comma 1 del d.lgs. n. 81 del 2015 sulla nozione di subordinazione. Incertezze interpretative.
- 9. Dubbi sulla certificazione dell’assenza dei requisiti di cui all’art. 2, comma 1, ai fini di una maggiore certezza del diritto.
Le dichiarazioni del Governo sulla “rottamazione” di un certo modello di diritto del lavoro e sul superamento delle co.co.pro. e delle co.co.co, con l’obiettivo di eliminare il precariato e favorire assunzioni a tempo indeterminato, si sono tradotte nella legge n. 183 del 2014, che delega il Governo a vagliare il superamento di determinate tipologie contrattuali e a promuovere il contratto a tempo indeterminato quale forma comune di contratto di lavoro.