Sommario:
- 1. Emergenza sanitaria e riorganizzazione dei rapporti familiari: il rapporto nonni-nipoti (minori-anziani) nel sistema delle relazioni umane e nello scenario della crisi pandemica. Condotte pregiudizievoli dei genitori in danno dei minori e rimedi ex art. 333 c.c. Rimeditazione degli schemi tradizionali di convivenza e processo di privatizzazione della famiglia.
- 2. La recente posizione della Corte d'Appello di Catanzaro: limiti all'affidamento eterofamiliare e centralità (ai fatti e al sentire) del minore. Allontanamento e affidamento come fasi di un percorso complesso. La centralità del nucleo e dell'habitat familiare nel percorso di crescita e sviluppo del minore. I servizi sociali e la magistratura: necessità di una rimeditazione dei ruoli.
- 3. La scelta dell'affidatario temporaneo del minore: rilevanza del criterio di “adeguatezza”. Proporzionalità, ragionevolezza ed adeguatezza quali momenti fondamentali del procedimento ermeneutico. Scelte giudiziali e centralità dell'interesse del minore.
- 4. L'interesse del minore a rimanere in seno al gruppo familiare: i nonni quali sicuri affidatari e l'abitazione degli ascendenti come luogo di serenità e di realizzazione personale. Le posizioni della Corte catanzarese sul diritto alla famiglia naturale ed il quadro normativo di riferimento: rilevanza dell'art. 8 CEDU. Il diritto alla “vita familiare” secondo le interpretazioni della Corte europea dei diritti dell'uomo.
- 5. Responsabilità e fiducia quali basi della relazione affettiva tra ascendenti e nipoti.
- 6. La posizione dei giudici calabresi sul diritto “effettivo” a rimanere nel contesto familiare. Effettività della tutela e misure di promozione della vita privata e familiare. Giusto processo, tutela effettiva, primazia della persona e solidarietà familiare.
- 7. La centralità del minore nel processo di cui è “parte”; “rilevanza” dell'ascolto del minore d'età nei procedimenti che lo riguardano. Notazioni conclusive.
Nell'attuale epoca di emergenza sanitaria, in cui l'attenzione del legislatore è maggiormente rivolta alla tutela dei soggetti più bisognosi, una pronuncia della Corte d'Appello di Catanzaro consente di svolgere brevi riflessioni sui parametri normativi e giudiziali per l'individuazione del soggetto al quale affidare il minore che abbia subìto le conseguenze della condotta pregiudizievole del genitore ex art. 333 c.c.