CASS. CIV. - sez. III - 14 maggio 2014, n. 15909 - La Sez. III della Cassazione Civile torna ad occuparsi della risarcibilità dei cd. danni da morte, riconoscendo ai familiari della giovane di vittima di una malpractice medica il diritto iure hereditatis al risarcimento del danno catastrofale. Pur negando, nel caso di species, sia le istanze attore volte ad ottenere il risarcimento del danno biologico terminale, sia quelle finalizzate ad una maggiore liquidazione del danno morale catastrofale e del danno morale da perdita del congiunto, la sentenza in commento applica fedelmente la ricostruzione delle rispettive voci di danno formulata dalle Sezioni Unite con il “grand arrêt” del gennaio 2014. A fondamento dell’attuale indirizzo giurisprudenziale, vi è una criticabile ricostruzione in chiave pluralistica e monofunzionale della responsabilità civile che lascia spazio a inopportune duplicazioni risarcitorie giustificate nella dimensione dell’ideologia e dell’emotività prima che nel tessuto giuridico.
Note
Danno e responsabilità 09.10.2014
La risarcibilità dei cd. danni da morte: ancora un passo verso la destrutturazione del danno non patrimoniale
di Francesca Episcopo