Sommario:
- 1. L’evoluzione giurisprudenziale del danno da perdita della vita.
- 2. I tre motivi sostenuti nella giurisprudenza di merito per giustificare il risarcimento del danno da perdita della vita. - 2.1. Il diritto al risarcimento sorge a seguito delle lesioni. - 2.2. Il risarcimento del danno tanatologico va a vantaggio del defunto. - 2.3. La risarcibilità del danno tanatologico permette all’ordinamento di ristabilire l’ordine turbato dall’ingiusta lesione.
- 3. La Sentenza “Scarano” e il riconoscimento del danno da perdita della vita.
- 4. L’occasione persa dalle Sezioni Unite sulla risarcibilità del danno da perdita della vita nella sentenza n. 153507 del 2015
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza n. 15350 del 2015 si sono pronunciate sul danno da perdita della vita.
La Corte di Cassazione, in tale sentenza, ha per la prima volta ammesso il risarcimento del danno da perdita della vita, contrastando un orientamento consolidato da quasi un secolo.
Il danno da perdita della vita, indicato anche come danno tanatologico o danno da morte immediata, si ha quando tra il momento della lesione e quello della morte non intercorre un apprezzabile lasso di tempo, in quanto la morte sopraggiunge immediatamente.