Sommario:
- 1. Le diverse tipologie di swap e le funzioni da essi astrattamente perseguibili.
- 2. Gli interest rate swap (irs) e gli altri swap che prevedono un incrocio di pagamenti.
- 3. Gli irs nel dato positivo.
- 4. Possibili assimilazioni dell'irs ad alcuni istituti già conosciuti nel nostro ordinamento.
- 5. L'atipicità degli irs.
- 6. L'oggetto degli irs.
- 7. Le finalità perseguite dalle parti come termine di paragone con altri contratti noti.
- 8. (Segue): gli irs e l'assicurazione.
- 9. (Segue): gli irs e la scommessa.
- 10. Osservazioni su alcuni profili di invalidità degli irs.
- 11. (Segue): sull'inidoneità del prodotto a perseguire lo scopo prospettato dall'intermediario.
- 12. (Segue): sulla mancanza di causa degli irs.
- 13. (Segue): osservazioni sulle decisioni che dichiarano la mancanza di causa concreta.
- 14. (Segue): sull'avversione della giurisprudenza per gli swap speculativi.
Sin dalla comparsa dei contratti swap nel nostro ordinamento si è deciso di mantenere il nome nella lingua inglese, poiché la parola ha portata semantica molto ampia (è traducibile come "scambio" o "baratto") e se ci si fosse arrestati a questa generica accezione, traducendola letteralmente, si sarebbero ottenute delle sovrapposizioni con i contratti di natura corrispettiva.
Preliminarmente, occorre rilevare come uno studio degli swap è complicato dal fatto che coloro che normalmente negoziano questi accordi, gli operatori dei mercati finanziari, non si curano di obbedire a schemi rigidi e tendono a cambiare nome al contratto, o ad aggiungere termini, sulla base di fattori (valori di riferimento, tempistica delle prestazioni e così via) considerati nel diritto inidonei a mutare la natura dell'accordo, con il risultato che, sotto la comune denominazione di "swap", possiamo trovare fattispecie contrattuali talmente distanti tra loro da dover dubitare della idoneità connotativa del significante.