Nei casi di danni non patrimoniali rivendicati nelle forme dell'azione di classe, il giudice deve identificare le situazioni soggettive lese, la qualità della relativa protezione a livello costituzionale (fuori dai casi di danni non patrimoniali da reato o da tipizzazione legislativa del fatto) e i termini concreti dell'effettiva serietà e gravità delle lesioni inferte e dei pregiudizi subiti. Inoltre, dovranno essere allegati e provati i profili dei pregiudizi individuati capaci di valorizzarne i tratti condivisi da tutti i membri della classe, non personalizzabili in relazione ai singoli danneggiati, bensì accomunati da caratteristiche tali da giustificarne tanto l'apprezzamento seriale, quanto la gestione processuale congiuntamente rivendicata. Pertanto, nei casi in cui le doglianze siano tali da non lasciar prefigurare la possibilità di una valutazione tendenzialmente standardizzata anche delle relative conseguenze pregiudizievoli (sia per quale che riguarda l'an che il quantum del danno), la tutela di classe deve ritenersi impraticabile.
Note
Arbitrato e processo civile 23.01.2020
Azione di classe: analisi della prospettiva della Corte di Cassazione in tema di omogeneità
di Elisa Stracqualursi