Lo scritto, prendendo in esame la giurisprudenza in materia di class action, punta a stabilire quale grado di amalgama, di compattezza, tra le varie posizioni soggettive dei class members, sia tale da giustificare l’esigenza della loro trattazione e decisione congiunta nelle forme dell’azione di classe. Dirimente, ai fini della decisione in esame, è la risposta alla seguente domanda: i diritti dedotti in giudizio presentano un livello di omogeneità da legittimare l’utilizzo del paradigma normativo peculiare di cui all’art. 140-bis del cod. consumo?È sufficiente, ai fini della omogeneità, richiesta quale requisito di ammissibilità dell’azione di classe, che vi sia una «comunanza» di questioni, resa evidente dalla unicità della causa petendi e dalla analoga (ma non necessariamente identica) offensività prodotta in relazione ad una pluralità di utenti, essendo, invece, il più o meno grave pregiudizio sofferto in concreto dai singoli, in considerazione della maggiore o minore gravità dell’inadempimento, standardizzabile e circoscrivibile attraverso la individuazione di più sottogruppi (o sottoclassi) all’interno della classe.
Note
Arbitrato e processo civile 11.04.2018
“Ciò che non fa la legge, lo fa il giudice, se capace”: azione di classe e previsione delle sottoclassi
di Fabio De Dominicis