Approfondimenti

Arbitrato e processo civile 24.09.2015

La mobilità dei magistrati e il ruolo svolto dal CSM. Una questione aperta

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Sommario:

  1. 1. La problematica delle sedi disagiate: brevi cenni sulle origini del problema e sulle sue conseguenze disfunzionali.
  2. 2. I principali fattori che condizionano la copertura dei vuoti d’organico nelle sedi disagiate.
  3. 3. Le principali variazioni nel tempo del fenomeno delle sedi disagiate.
  4. 4. I principi costituzionali di inamovibilità del magistrato e di efficienza e buon andamento dell’amministrazione della giustizia.
  5. 5. Il trasferimento su richiesta del magistrato. – 5.1. L’esecuzione delle delibere di trasferimento: il potere tradizionale del Ministro e il potere, di recente attribuzione, del Consiglio superiore.
  6. 6. L’assegnazione della sede e delle funzioni ai magistrati ordinari in tirocinio.
  7. 7. La copertura dei vuoti d’organico con i trasferimenti d’ufficio. - 7.1. Il trasferimento d’ufficio del magistrato in sede disagiata con preventiva acquisizione del suo consenso o della sua disponibilità. - 7.2. Il trasferimento d’ufficio del magistrato in sede disagiata senza preventiva acquisizione del suo consenso o della sua disponibilità. - 7.3. Il trasferimento d’ufficio del magistrato da disporre in presenza di una situazione d’urgenza e senza preventiva acquisizione del suo consenso o della sua disponibilità. - 7.4. Gli istituti di creazione consiliare finalizzati alla copertura dei vuoti d’organico degli uffici giudiziari. - 7.5. Le ipotesi di trasferimento d’ufficio dei magistrati dettate da ragioni diverse da quella della copertura dei posti vacanti.
  8. 8. Il ruolo svolto dal Consiglio superiore della magistratura con riguardo alla copertura dei vuoti d’organico degli uffici giudiziari.
  9. 9. Riflessioni conclusive.
 

La questione della mobilità dei magistrati e della copertura dei vuoti d’organico all’interno degli uffici giudiziari non particolarmente graditi non è, nel nostro ordinamento, una problematica nuova o una questione insorta in tempi soltanto recenti. Negli ultimi venticinque anni, infatti, è già stata affrontata più volte dal legislatore e il Consiglio superiore della magistratura ha dibattuto il tema al suo interno sin dagli anni ’70 del secolo scorso, compiendo vari sforzi per porvi almeno parzialmente rimedio.