Note

Soggetti e nuove tecnologie 15.09.2020

Quale spazio per le manifestazioni pubbliche di negazione di Dio? Il caso della campagna pubblicitaria dell'UAAR

Visualizzazione ZEN
 

La pari libertà di ciascuna persona di professare il proprio credo in materia religiosa e di farne propaganda deve essere garantita anche quando si tratti di convincimento ateo o agnostico. Il combinato disposto degli artt. 19 e 21 Cost. legittima le più diverse forme di attività finalizzata al proselitismo, salvo il limite del vilipendio della fede da altri professata. Al giudice di merito spetta accertare il superamento di tale soglia secondo una rigorosa valutazione delle modalità con le quali si esplica la propaganda o la diffusione, denegandole solo quando si traduca in un'aggressione o in una denigrazione della diversa fede da altri professata. Nella comparazione tra due o più soggetti, non necessariamente nello stesso contesto temporale, ogni trattamento deteriore di una forma di religiosità, in forma diretta o indiretta, rappresenta una violazione del principio di parità di trattamento.