Sommario:
- 1. Il caso CEDU Magyar e Index c. Ungheria.
- 2. I precedenti della Corte EDU e la soggettività come posterius.
- 3. Le obiezioni della dottrina e la prassi della giurisprudenza italiana.
- 4. Le dottrine analitiche del linguaggio e le proposte più recenti.
- 5. La reputazione commerciale e l’unità del molteplice.
- 6. Le prospettive rimediali e il nuovo “canone Travaglino”.
A partire da una sentenza in cui la CEDU ha negato tutela alla reputazione commerciale di una società, l’A. esamina il tradizionale problema dell’imputazione dei diritti della personalità in capo alle persone giuridiche. Dopo l’esame dei precedenti della Corte e dei giudicanti italiani, procede allo scrutinio delle principali obiezioni sollevate in dottrina, nonché delle molteplici soluzioni ricostruttive, tracciando sia una pars destruens, in chiave linguistico-semiotica, sia una pars construens, nell’ottica tecnico-giuridica. In secondo luogo, l’A. evidenzia le sfumature della reputazione c.d. economica e la relazione fra danno non patrimoniale e danno morale, nonché le prospettive rimediali concretamente praticabili, anche alla luce delle più recenti pronunce della Suprema Corte.