Sommario:
- 1. La nascita del dibattito sulla natura giuridica del software.
- 2. La natura di bene immateriale e la materialità delle singole riproduzioni.
- 3. La tesi della brevettabilità del software.
- 4. (Segue): la tesi della tutelabilità del software attraverso il diritto d'autore.
- 5. L'esclusione dei software dal novero delle invenzioni brevettabili.
- 6. La direttiva 91/250/CEE e il d.lgs. 29 dicembre 1992, n. 518.
- 7. Assenza di una nozione legislativa della locuzione programma per elaboratore
- 8. (Segue): il problema dell'originalità.
- 9. (Segue): il software realizzato dal lavoratore dipendente.
- 10. Il diritto di riproduzione.
- 11. I diritti sulle elaborazioni creative.
- 12. Il regime delle eccezioni.
- 13. (Segue): le eccezioni previste a pena di nullità.
- 14. La decompilazione del programma per ottenere le informazioni necessarie per conseguire l'interoperabilità.
- 15. La coesistenza con il segreto industriale.
- 16. Il diritto di distribuzione e il principio dell'esaurimento.
- 17. (Segue): il principio dell'esaurimento applicato al diritto di riproduzione del software.
- 18. (Segue): i contratti di licenza di software standardizzato.
- 19. La licenza d'uso tra vendita e locazione.
- 20. (Segue): i contratti di licenza stipulati tra imprese.
Le istanze volte all'individuazione di una tutela giuridica per i programmi per elaboratore emergono negli Stati Uniti a partire dallo sviluppo, nei primi anni '70, di un mercato del software distinto da quello dell'hardware e assumono particolare vigore nel decennio successivo con il diffondersi degli home computer e la realizzazione di programmi preconfezionati e universali