L’articolo esamina gli orientamenti della giurisprudenza che esclude il diritto del dirigente pubblico al conferimento di un incarico, alla luce della discrezionalità dell’amministrazione nella scelta del contraente e dei principi di fungibilità ed equivalenza degli incarichi, fondati sulla regola dell’inapplicabilità dell’art. 2103 c.c. È comunque configurabile un interesse legittimo di diritto privato, correlato ai limiti all’esercizio dei poteri privati del datore di lavoro e suscettibile di tutela giurisdizionale anche in forma risarcitoria. L’A. critica la pronuncia delle Sezioni unite che ritiene un atto dovuto il conferimento dell’incarico in favore del vincitore del concorso per dirigente e che riconosce anche la retribuzione accessoria al concorrente illegittimamente collocato in graduatoria.
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Lavoro 19.03.2014
Variazioni giurisprudenziali in tema di diritto all’incarico del dirigente pubblico
di Ennio Antonio Apicella