Sommario:
- 1. Il fondamento negoziale delle mansioni.
- 2. Le novità del d.lgs. n 81 del 2015.
- 3. L'assegnazione di mansioni equivalenti.
- 4. L'assegnazione a mansioni inferiori.
- 5. La forma della modifica delle mansioni.
- 6. I riflessi della nuova disciplina sul licenziamento per g.m.o. e sul répèchage.
- 7. L'assegnazione di mansioni superiori.
- 8. Gli effetti della riforma sulla tutela verso la dequalificazione professionale.
- 9. L'applicazione della nuova disciplina ratione temporis.
La riscrittura dell'art. 2103 c.c. ad opera dell'art. 3 d.lgs. n. 81 del 2015 riporta alla ribalta temi irrisolti sul fondamento delle facoltà esercitate dal datore di lavoro nell'esecuzione del contratto e l'adozione di atti negoziali interni al rapporto di durata. Per l'interprete si pone la necessità di reperire soluzioni sistematicamente coerenti e ricettive d'una volontà legislativa tesa ad adattare la gestione contrattuale alle esigenze dell'impresa. La modifica della disciplina delle mansioni segna una nuova tappa nel percorso di ridimensionamento degli spazi per il sindacato giudiziale. Ma esso deve inevitabilmente fare i conti con le approssimazioni lessicali del testo normativo, oltre che coi limiti tracciati dalla legge delega.