Sommario:
- 1. La questione di legittimità e la sua portata nella ricostruzione della Corte costituzionale
- 2. Il riscontrato profilo di inammissibilità
- 3. Necessaria considerazione dei termini della questione alla luce dell'attuale contesto ordinamentale
- 4. I dubbi legati agli artt. 2 e 3 Cost.
- 5. Il consenso dell'uomo e la sua portata nella dinamica della PMA
- 6. Gli interessi della donna
- 7. La dignità dell'embrione
- 8. Considerazione della esperienza sopranazionale e straniera
La Corte costituzionale, avallando la persistente operatività dell'art. 6, comma 3, ultimo periodo, della legge n. 40 del 2004, rende sempre più attuale – alla luce della erosione delle scelte inizialmente operate dal legislatore in conseguenza dei ripetuti interventi della stessa Corte, nonché della conseguente unanime sollecitazione ad una riconsiderazione legislativa di carattere sistematico della materia – una riflessione circa profili fondamentali della disciplina della procreazione medicalmente assistita, quali, in particolare, la condizione giuridica dell'embrione e, con riguardo ad essa, la rilevanza dell'autodeterminazione procreativa delle parti nelle diverse fasi del procedimento applicativo delle relative tecniche.