Editoriali

Diritti reali e condominio 11.03.2014

Categorie giuridiche dominicali e nuovi interessi meritevoli di tutela: la sfida dei “beni comuni”

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In un volume recentemente pubblicato (edito da Giuffré, 2013), Nicolò Lipari s’interroga sul modo in cui possano (o debbano) essere oggi riconsiderate “le categorie del diritto civile”. Si tratta di quelle categorie ereditate dall’evoluzione del pensiero dogmatico negli ultimi due secoli – il suo consolidamento è avvenuto del resto, almeno apparentemente, proprio grazie all’edificazione delle categorie – oggi rimesse in discussione, con una premessa chiarissima, che attiene all’approccio metodologico del giurista: «liberarsi dal letto di Procuste di categorie assunte come degli a priori, perché ciascuna di esse può essere legittimamente  configurata (e, al limite, rimodellata o accantonata) solo all’esito del procedimento interpretativo, ormai definitivamente libero dal preconcetto che il suo punto di riferimento oggettivo sia soltanto un sistema di enunciati posti». Si tratta, dunque, di acquisire consapevolezza di un (nuovo) metodo, mentre l’esito del lavoro non è prevedibile, nel senso che occorre attendere la risposta che verrà dal “diritto vivente”  per sapere se l’opera del giurista «richieda nuovi schemi concettuali o se possa ancora accontentarsi di adattare quelli vecchi» (sono ancora le parole di Lipari a conclusione della “presentazione”).