CASS. CIV. - sez. III - 16 ottobre 2015, n. 20927 - In caso di immissioni che superino la soglia di tollerabilità, è dovuto il risarcimento del danno non patrimoniale anche in assenza di un pregiudizio alla salute, a condizione che risulti leso il diritto al normale svolgimento della vita familiare all’interno della propria casa di abitazione e alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane, anche in considerazione della protezione del diritto al rispetto della vita privata e familiare garantita dall’art. 8 CEDU e dei relativi criteri interpretativi elaborati in seno al sistema della Convenzione, ai quali, a seguito della c.d. “comunitarizzazione” della Convenzione medesima, conseguente all’approvazione del Trattato di Lisbona, il giudice interno non può non conformarsi.
Note
Danno e responsabilità 20.06.2016
“Comunitarizzazione” della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e art. 2059 c.c.: verso una nuova problematica integrazione?
di Giovanni Nesti