L'articolo trae lo spunto da una decisione secondo la quale per valutare l'usurarietà di un contratto di mutuo occorrerebbe considerare, oltre alle spese e al tasso di interesse corrispettivo, anche il tasso di interesse moratorio.
La tesi del concorso degli interessi di mora alla determinazione del tasso soglia viene raffrontata con l'orientamento opposto, anche attraverso un'analisi della diversa funzione svolta dagli interessi moratori rispetto a quelli aventi natura corrispettiva. Ci si sofferma sulla sentenza della Cassazione n. 350 del 2013, fonte di gravi equivoci, per poi suggerire una possibile soluzione.