Sommario:
- 1. Una finanza privata per il Terzo settore?
- 2. Scopo lucrativo vs. scopo ideale: il canto del cigno di una visione del Mondo in bianco e nero.
- 3. Dalla patrimonialità del surplus alle metriche di misurazione dell’impatto sociale: social venture capital, fondi di investimento «EuSEF» e SIB.
- 4. Il terzo volto della solidarietà e la leva egoistica come nuovo punto di partenza (struttura e funzione dei social impact bond).
I fenomeni di social venture capital, dei fondi europei di investimento ad impatto sociale (EuSEF) e dei social impact bond preludono chiaramente al mutamento delle forme di finanziamento dell’attività d’impresa. Muta l’interesse dell’investitore, che cade non soltanto sul risultato finanziario ma anche, con differenti accenti, sul raggiungimento di «impatti sociali positivi misurabili» (art. 3, comma 1, lett. d, del Reg. UE n. 346 del 2013). La diffusione dell’impact investing nel mercato comune presuppone tuttavia il rinnovamento degli studi sul Terzo settore e la messa a fuoco delle ricadute, pressoché inedite, che si annidano nelle maglie del fenomeno, sia in termini di potenziale abuso in danno degli investitori che di frustrazione delle finalità “altruistiche” dell’ente finanziato.