Sommario:
- 1. Il principio del giudice naturale precostituito per legge e le tabelle degli uffici giudicanti.
- 2. Il procedimento di elaborazione progettuale, di formulazione della proposta e di approvazione delle tabelle da parte del Consiglio superiore della magistratura.
- 3. (Segue): la predisposizione della proposta definitiva da parte del presidente della corte di appello e la formulazione del parere del consiglio giudiziario.
- 4. (Segue): l'invio della proposta tabellare al Consiglio superiore della magistratura e la delibera finale di approvazione.
- 5. (Segue): la procedura semplificata di adozione delle nuove tabelle.
- 6. (Segue): le proposte di modifica delle tabelle in vigore durante il triennio di validità e i provvedimenti di variazione urgente.
- 7. Il ruolo del consiglio giudiziario e della commissione flussi nell'ambito del procedimento di formazione delle tabelle.
- 8. Le sanzioni disciplinari previste nei casi di violazione delle regole in materia tabellare da parte dei dirigenti degli uffici.
- 9. L'esperibilità da parte del magistrato di appositi rimedi impugnatori avverso i provvedimenti del dirigente dell'ufficio in materia tabellare.
- 10. Il diritto della parte privata del processo di opporsi agli atti che negano il principio del giudice naturale e la carenza dei relativi strumenti processuali.
- 11. (Segue): le conseguenze della violazione delle regole tabellari in ambito processual-civilistico.
- 12. (Segue): le conseguenze della violazione delle regole tabellari in ambito processual-penalistico.
- 13. Il ruolo attribuito all'avvocatura in relazione alle tabelle di organizzazione degli uffici giudicanti.
- 14. La limitata effettività delle tabelle degli uffici giudicanti e il carattere particolarmente oneroso del procedimento amministrativo di approvazione.
- 15. Riflessioni conclusive.
Sulla scia di un lungo percorso di riflessione, nel nostro sistema giudiziario si è da tempo affermato l'orientamento giurisprudenziale che esclude ogni forma di discrezionalità nella scelta del giudice competente a conoscere di ciascuna controversia giurisdizionale, sebbene siano state fatte valere in passato varie opinioni dottrinali alternative tendenti ad operare, sul piano applicativo e nelle prassi degli uffici giudicanti, un differente contemperamento fra i due diversi principi di legalità e di opportunità.