Sommario:
- 1. Inquadramento.
- 2. Questione pregiudiziale di rito. Individuazione e problemi.
- 3. Quando una questione di rito è «pregiudiziale»?
- 4. Questioni di rito «quasi-pregiudiziali».
- 5. Forme decisorie della pregiudiziale di rito.
- 6. (Segue): la pronuncia sulla competenza.
- 7. (Segue): la pronuncia sull'estinzione.
- 8. (Segue): la decisione sulle pregiudiziali di rito nel processo «sommario» ex art. 702-bis ss. c.p.c.
- 9. Unità e limiti della categoria.
- 10. Differenza tra questione pregiudiziale ed astratta controvertibilità.
- 11. . Decisione immediata e non della pregiudiziale di rito: art. 187, commi 2 e 3, c.p.c.
- 12. L'art. 187, comma 3, c.p.c. non si applica alle «quasi-pregiudiziali» di rito.
- 13. Questioni pregiudiziali di rito e giudicato.
- 14. Il «disordine delle questioni»: le pregiudiziali di rito e la decisione implicita.
- 15. Ordine di priorità fra pregiudiziali di rito.
Le «questioni pregiudiziali attinenti al processo», o «di rito», sono al tempo stesso oggetto di decisione e mezzi di controllo sul rispetto delle regole processuali. Di sicuro sono un fenomeno complesso: non solo per la quantità dei problemi che pongono, sui quali gli interpreti si confrontano da tempo; ma anche per la tendenza a trascurarne altri. Il presente saggio propone un'analisi complessiva del fenomeno. Particolare rilievo si darà al problema di definirne il perimetro, soffermandosi sui corollari che discendono dalla definizione accolta.