Sommario:
- 1. Diritti reali e misure di prevenzione: la disciplina del Codice Antimafia. - 1.1. Premessa. - 1.2. Terzi titolari di diritti reali o personali di godimento e terzi titolari di diritti di credito. - 1.3. (Segue): individuazione dei beni oggetto del sequestro e riflessi sui terzi: l’ipotesi del sequestro delle partecipazioni sociali. - 1.4. La partecipazione dei terzi al procedimento di prevenzione: il punto di vista del civilista.
- 2. Misure di prevenzione e contratto preliminare. - 2.1. Contratto preliminare e patrimoni criminali. - 2.2. Contratto preliminare ed art. 56 Cod. Antimafia: ambito di applicabilità. - 2.3. (Segue): preliminare di vendita e sequestro di partecipazioni sociali. - 2.4. Contratto preliminare ed azione di esecuzione in forma specifica ex art. 2932 c.c. 2.4.1. Esclusione dell’azione ex art. 2932 c.c.: limiti; 2.4.2. Sequestro di prevenzione e giudizio civile ex art. 2932 c.c. già pendente.
- 3. Misure di prevenzione e domande giudiziali “reali”. - 3.1. Tipologia delle azioni e dei potenziali conflitti. - 3.2. L’art. 55 del Codice Antimafia: prevenzione vs giudizio civile. 3.2.1. I limiti della formulazione dell’art. 55; 3.2.2. (Segue): la ratio dell’art. 55: la funzione “litisconsortile” della chiamata in causa del terzo. - 3.3. Ricostruzione del sistema dei rapporti tra procedimento di prevenzione e domande giudiziali “reali”: la prospettiva del procedimento di prevenzione. 3.3.1. a) Chiamata in causa ed intervento volontario del terzo; 3.3.2. (Segue): b) l’accertamento del giudice della prevenzione. - 3.4. Ricostruzione del sistema dei rapporti tra procedimento di prevenzione e domande giudiziali “reali”: la prospettiva del giudizio civile. 3.4.1. Premessa: “pregiudizialità” del procedimento di prevenzione rispetto al giudizio civile; 3.4.2. Un caso pratico: l’azione civile per l’accertamento dell’acquisto per usucapione sui beni sequestrati e/o confiscati.
La tematica concernente le interferenze delle misure di prevenzione patrimoniali nel campo dei diritti reali ha sempre rappresentato un importante banco di prova al fine di assicurare – anche in un’ottica costituzionalmente e comunitariamente orientata – un “giusto processo” di prevenzione e quindi la tutela delle posizioni di soggetti terzi legittimamente estranei al sistema di economia criminale oggetto di aggressione con l’intervento preventivo.