Nel vorticoso ed incessante moto riformatore della giustizia civile, in cui il legislatore pare trovare palliativo a tutti i mali, gli operatori del settore sono ormai abituati (e rassegnati!) all’idea e al rischio di un’ultima ed ulteriore riforma, sempre “necessaria ed urgente” e quindi delegificata. Questa volta, non ancora assestato il dibattito sul d.p.c.m. 13 novembre 2014 e a poco più di un anno dalla pubblicazione in GU del d.l. n. 90 del 2014, il governo è intervenuto nuovamente sui punti più controversi del PCT (e non solo), incidendo in modo particolare sul regime dei depositi telematici e delle notifiche a mezzo PEC.