Logo 03.11.2025

Lavoro

Rappresentanza sindacale in azienda dopo Corte cost. n. 156/2025 (più rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro, nuovi strumenti per governare il dumping contrattuale)

di

Corte cost., 30 ottobre 2025, n. 156

Sommario:

  1. La sentenza
  2. Il caso giudiziale e i nuovi profili di incostituzionalità dell’art. 19 dello Statuto
  3. L’ipotesi, alternativa (ma non seguita dalla Corte), della interpretazione costituzionalmente orientata dei rimedi contro l’esercizio abusivo della libertà contrattuale del datore di lavoro
  4. I razionali di fondo che la Corte pone a base della scelta del nuovo criterio selettivo delle “associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”
  5. La necessaria comparazione della rappresentatività dei sindacati sul piano nazionale, ma anche nell’ambito del solo settore di riferimento del datore di lavoro
  6. La difficile adattabilità del meccanismo della comparazione della rappresentatività del sindacato all’art. 19 dello Statuto: la differente struttura delle disposizioni di legge orientate alla individuazione del contratto collettivo leader sulla base della maggiore rappresentatività comparativa dei suoi firmatari
  7. Segue: il problema della selezione di sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale senza utilizzare il parametro della negoziazione o firma del CCNL applicato e/o del CCNL Leader
  8. Qualche ipotesi di lavoro per la selezione di sindacati comparativamente più rappresentativi diversi da quelli che hanno negoziato il CCNL leader
  9. Brevi notazioni finali
 
Il contributo è una prima riflessione dell’Autore sui molteplici effetti, anche sul piano degli equilibri delle relazioni industriali, della sentenza della Corte costituzionale n. 156/2025 che ha ampliato il criterio selettivo dell’art. 19 dello Statuto consentendo la costituzione delle rappresentanze sindacali aziendali “anche” nell’ambito di “associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”. L’innovazione è profonda e aggiorna il punto di bilanciamento tra libertà sindacale e libertà economica a favore della prima. L’accesso alla legislazione di sostegno si apre a un maggior numero di organizzazioni sindacali ma questa sentenza può anche mitigare gli effetti del dumping contrattuale sugli assetti della rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro consentendo ai sindacati effettivamente rappresentativi di operare nelle aziende che applicano contratti pirata. È troppo presto per tirare le somme. Ma, in attesa di un auspicabile intervento del legislatore, tutti gli interpreti sono chiamati a uno sforzo orientato alla stabilizzazione applicativa di una disposizione di rilevanza strategica per tutti.